NAPOLI. Furbetti del cartellino, 33 condanne e 51 assoluzioni. Il consigliere regionale Borrelli: “chi ha sbagliato deve essere allontanato dal pubblico impiego. Ci auguriamo che i reati non vadano tutti in prescrizione”

Trentatre condanne, per circa 62 anni e mezzo di carcere, una anche a tre anni di reclusione, e 51 assoluzioni. Si conclude così il processo di primo grado nei confronti di 84 imputati, medici e infermieri dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, finiti davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Napoli nell’ambito del cosiddetto processo ai “furbetti del cartellino”.L’inchiesta della Procura di Napoli si concluse con l’esecuzione di una raffica di misure cautelari nel 2017 nei confronti di medici, infermieri e personale amministrativo tenuti sottocontrollo dalle telecamere dei carabinieri e quindi sorpresi mentre timbravano il badge per poi allontanarsi dal nosocomio anche solo per sbrigare faccende personali. e anche per andare a giocare a tennis.”Ci sono voluti 5 anni per avere una sentenza di primo grado e per alcuni sono già scattate le prescrizioni. Alcuni dei condannati dopo essere stati sospesi sono tornati a lavorare nella pubblica amministrazione, qualcuno è stato coinvolto in altre inchieste gravi. Chi lavora nel pubblico dovrebbe essere esemplare ancor di più se nel settore sanitario e invece questa vicenda ci ha mostrato la faccia peggiore di chi tradisce il proprio dovere verso l’utenza. Ci auguriamo che i processi di appello siano celebrati rapidamente e che tutti i colpevoli di questa vergogna siano mandati via una volta e per tutte dal pubblico impiego” lo dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che portò avanti una dura battaglia contro i “furbetti del cartellino”. CS