MELITO. Baby gang, bullismo e cyberbullismo, fenomeni, sempre più ricorrenti tra i giovani, se è parlato alla San Vincenzo Romano, con l’arcivescovo di Napoli monsignor Mimmo Battaglia

MELITO. Una giornata emozionante, da ricordare, quella vissuta ieri mattina nella Parrocchia San Vincenzo Romano di Melito. Alla presenza dell’arcivescovo metropolita di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, del procuratore aggiunto della Procura di Napoli Nord Maria Di Mauro, del Primo dirigente della Polizia di Stato del Centro operativo Sicurezza e Cibernetica Campania, Molise e Basilicata Maria Rosaria Romano, si è, infatti, tenuto un appassionantissimo convegno su una tematica di stretta attualità, ovvero baby gang, bullismo e cyberbullismo, fenomeni, sempre più ricorrenti tra i giovani. Organizzato dal parroco don Giovanni Tolma, ha visto, anche, la partecipazione di tutti i sacerdoti del comprensorio di Melito del 10 decanato. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Melito Luciano Mottola, ha preso la parola il procuratore aggiunto Di Mauro, che ha messo in guardia i bambini e gli adolescenti sull’approccio oramai generalizzato alla rete da parte dei più piccoli. “Il rischio è di entrare e rimanere imbrigliati in meccanismi assorbenti e virali che l’adolescente e il bambino non hanno possibilità di gestire e governare: peraltro la vittima in rete è in una posizione di squilibrio ed impossibilitata a difendersi da un aggressore che spesso è anonimo”, ha spiegato la dottoressa Di Mauro. Il magistrato si è poi soffermato sull’aumento dei fenomeni di cyber bullismo nelle varie declinazioni: viralizzazione di video privati, ipotesi di sex extortion, manipolazioni, minacce, vessazioni psicologiche e su i criteri del bullismo diretto e indiretto. La dottoressa Romano della polizia postale, da ani impegnata nel contrasto delle fenomenologie online, ha evidenziato tutti i pericoli che si nascondono nella “rete”, rappresentando le diverse casistiche sottoposte all’attenzione della polizia postale e sulle conseguenze ai danni delle giovani vittime. “Fare rete nel contrasto al cyberbullismo – ha spiegato la dirigente, è un obiettivo fondamentale della missione istituzionale della Polizia di Stato”. L’arcivescovo Battaglia ha, infine, concluso i chiari ed efficaci interventi che ha emozionato non solo il procuratore Di Mauro e la dirigente Romano, ma tutti i partecipanti. Monsignor Battaglia, ha invitato i ragazzi ad “allontanare i seduttori e ad abbracciare gli educatori, costruendo con questi, una rete intrisa di solidarietà e di collaborazione, che costituisca un punto di forza e non una ragnatela che tenga le persone nella trappola dell’odio e del male. Spesso – ha continuato Battaglia, la colpa non è dei ragazzi che si lasciano trasportare dagli eventi, ma dei programmi televisivi spazzatura e dei genitori che sono troppo presi dalle tentazioni del mondo e lasciano che queste influenzino anche i figli”. Al convegno hanno partecipato diverse scolaresche del territorio che con i loro docenti hanno omaggiato le autorità presenti con una rappresentazione di due brani musicali e alcuni scritti sul tema del bullismo. Tra gli ospiti d’eccezione c’erano anche il maestro di judo Giovanni Maddaloni e il figlio Marco, campione olimpico. Presenti, fra gli altri, il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli Gen. di B. Enrico Scandone, il giudice Anita Polito del Tribunale per i Minorenni di Napoli, il comandante del Gruppo Carabinieri Castello di Cisterna Tenente Colonnello Nicola De Tullio, il comandante del nucleo investigativo Maggiore Andrea Coratza, il Maggiore Antonio Orlando della Direzione investigativa antimafia di Napoli, il comandante della compagnia di Marano Maggiore Alberto Leso, il comandante della tenenza di Melito Tenente Valerio Scatoletti, il Comandate del Gruppo Guardia di Finanza di Giugliano Tenente Colonnello Michele Doronzo, il vicequestore Primo dirigente del Commissariato Polizia di Stato Giugliano- Villaricca Alfredo Carosella, il giornalista Mimmo Rubio, l’Avv. Carpentieri e numerosi volontari della Caritas e dell’associazionismo della parrocchia che hanno garantito un perfetto servizio d’ordine.