Manovra 2025: disabili, famiglie e pensionati sempre più soli

La Manovra 2025 appare decisamente fragile e sono numerose le criticità sulle quali la Premier Giorgia Meloni dovrebbe fare chiarezza e non di certo con una calcolatrice in mano in prima serata da Bruno Vespa. Commenta Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale del partito REA.L’aumento di 3 euro al mese sulle pensioni minime appare più che altro un atto provocatorio che non può determinare altro se non un malcontento in quelle fasce deboli che si aspettavano invece la possibilità di un miglioramento per meglio affrontare a livello economico una sopravvivenza già di per sé difficile.È d’obbligo poi non tralasciare quelle famiglie con disabili a carico che senza alcun sostegno sono costrette a rinunciare al proprio lavoro per poter prendersene cura. Il governo dimentica l’inflazione, l’aumento del costo della vita. Servizi essenziali come la sanità e l’inclusione sociale dovrebbero essere al centro dell’attività politica. Il blocco degli stipendi nel settore pubblico, così come gli scarsi investimenti del sistema sanitario dimostrano la totale inefficienza del Governo che non prende in considerazione neanche il tema della disoccupazione giovanile per cui una fascia di trentenni è condannata al precariato, senza avere un sostegno. La stessa transizione ecologica è passata in secondo piano e i cittadini saranno così obbligati a provvedere loro stessi ai numerosi adeguamenti richiesti dall’Unione. Il Governo non offre soluzioni alternative ai tagli dei bonus per la riqualificazione energetica e strutturale degli edifici. Stesso scenario per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio per cui la Manovra ha anche apportato un taglio alle risorse da destinare alle regioni per la riqualificazione del territorio come denunciato dall’Ance. La maggioranza al Governo non ascolta, non siede al tavolo delle trattative e arriva anche a mettere il veto sulle richieste dei sindacati, minacciandoli di reato quando invitano allo sciopero. Le famiglie, i cittadini, la sanità, il lavoro e il territorio devono tornare al centro di una strategia di sviluppo del nostro paese. Conclude il Segretario nazionale REA. CS

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