Le Generali di Aprilia ospita la mostra “Arte e Clima”: il
cambiamento climatico secondo il Maestro Francesco
Guadagnuolo”

Nello spazio GENERART, saranno esposte le opere d’arte sulla crisi climatica del M° Francesco
Guadagnuolo, l’inaugurazione è venerdì 24 maggio, alle ore 18,00 – via Verdi 71 – Aprilia (LT), la chiusura é
prevista il 20 giugno 2024.
L’arte contemporanea s’interroga sulla crisi climatica e lo fa con il maggiore rappresentante del
Transrealismo Francesco Guadagnuolo, un artista che da sempre si è occupato di politica internazionale e dei fatti
del mondo, tanto da essere stato chiamato al Senato della Repubblica, come artista per l’Intergruppo Parlamentari
per il Giubileo del 2000 impiegando il suo operato sulle sfide che il genere umano deve ancora affrontare.
Spesso raccontiamo la vita sulla Terra, la abitiamo, ciò nonostante non la conosciamo ancora a fondo, ma
ancor di più non sappiamo esprimerla dall’origine. Tessiamo vicende, immaginiamo scenari, probabili futuri, ma
alla fine è l’arte che ha facoltà di raccontarceli, perché l’arte è quel risultato comprensivo che consente di
esaminare qualsiasi argomento con la sapienza e l’estro dell’artista. Così le problematiche del mutamento
climatico, problema complesso dell’oggi, ottengono posto nel progetto del Maestro Guadagnuolo più di quello
che si è in grado di considerare. L’artista vive il mondo, vive di pensiero per capire il mondo e s’interroga sul
presente e anche sul passato, perché è il passato che ci aiuta a capire il mondo.
Un’occasione eccezionale per riflettere sul significato di arte e come intendere la cultura a servizio della
comunità. L’effetto clima ha investito tutte le componenti sociali e culturali influenzando anche la capacità
dell’osservazione dell’opera d’arte, non più in modo distratta quando andiamo a visitare le mostre, ma anche
quando siamo nel nostro privato, cambiando anche il modo di osservare l’arte attraverso le mostre virtuali
scaturite nel tempo del Coronavirus. Abbiamo visto positivamente che spesso ci facciamo domande, com’è nata
quell’opera, perché l’artista ha avuto quell’ispirazione e qual è la funzione all’interno di un progetto?
L’artista Francesco Guadagnuolo, riconosciuto a livello internazionale con prestigiose mostre Istituzionali
nel mondo, opera tra Roma Parigi e New York, pittore scultore e diffonditore scientifico, ha scelto d’impegnarsi
sulla crisi del mutamento climatico, attraverso fatti avvenuti, diventando la sua sfida nell’affrontarlo con occhio
lucido e riflessivo.  Un “pittore transreale scientifico” che, con i propri piani di lavoro transdisciplinari riservati
alla sostenibilità, mette insieme estensioni, che vanno dalla tangibilità reale alla tangibilità transreale, sulle
controversie degli squilibri del clima, che affligge il nostro mondo e il nostro stato d’animo, in quanto l’arte pone
al primo posto la salvaguardia della natura e dell’ambiente abitativo. Guadagnuolo prospetta di poter giungere,
con l’ausilio dell’arte, a precisare un moderno concetto, avvalorabile, ambientale.
Arrivare a dipingere questo, rappresentarlo, comprenderlo, facendolo vedere in tutta la sua laboriosità non
è cosa da poco.
Arte e Scienza
L’arte è idonea nel far diventare comprensibili le anticipazioni della scienza; perché ha la prerogativa di
diffondere i turbamenti degli uomini, essendo in grado di donare intuizioni future, che compongono la visione del
cosa voler definire, una volta che l’ecosistema si troverà alterato, divenendo non più identificabile.
Gli ambienti raccapriccianti che Guadagnuolo ci mostra non si distaccano tanto dalla realtà di oggi. Le
metropoli sono malate dalla contaminazione CO2, che fa soffrire la nostra respirazione, per la quale non si riesce a
trovare una soluzione politica sul da farsi. Con questa degenerazione Guadagnuolo ha afferrato il sintomo del
nostro tempo includendolo anche nei suoi progetti futuri, facendolo vedere nella sua totale gravità, fin d’ora
inquietante. Attualmente il progresso ci sospinge ad una rapidità esorbitante per essere in grado di permettersi una
visuale dagli effetti drammatici che la sua traccia propaga.
Non badare ad un dilemma che ci interessa, così annesso alla sopravvivenza dell’uomo, che avvertiamo da
tempo, sta proprio nella natura, abbiamo creduto nel poter progredire schiacciando la Terra che ci accoglie.
Non possiamo non avvertire il rischio umano per aspettare di trovare una soluzione. Nel frattempo
Guadagnuolo afferma un’arte in grado di riferire un mondo non più a portata umana, per mantenerlo dovrà
arrivare da noi stessi. É necessario un drastico cambiamento se non altro ad una moderazione nello stile di vita: è
necessario pensare che siamo umani, contigui con l’ambiente naturale.

L’arte come descritta può sicuramente soccorrere, aprendo rinnovate prospettive sull’organizzazione del
pianeta.
Cosa si può fare?
Dinanzi a problematiche insormontabili non si sa cosa fare, ecco allora che ci s’indirizza verso l’arte,
perché l’esperienza dell’arte è sempre stata nei secoli valida, infatti, si è chiesto ogni volta che si prospettava una
crisi, l’opinione dell’artista che con le sue idee lungimiranti potrebbe portare consigli benefici. La competenza
artistica è quella di diffondere informazioni, in configurazioni innovative e, in tale forma, essere in grado di
esporre altresì un’esortazione, come in questo caso, sull’incognita climatica.
La transrealtà che si vede nelle recenti opere di Guadagnuolo, potremo dire una visuale insolita del mondo
che utilizza nella sua arte-ecologica, per esprimere paesaggi e condizioni, ci permette di percepirlo in anticipo
nella sua immaginazione preventiva. Il Maestro con un composito orientamento diffonde la teoria naturalistica,
che cerca di cogliere il “punto prospettico del mondo fra passato e futuro” nel riuscire a far orientare anche con
fatica gli esseri viventi che popolano il nostro pianeta. Ciò introduce la visione transreale sfidando la sublimazione
del paesaggio com’eravamo abituati a vederlo in secoli di storia, invece oggi Guadagnuolo ci pone un paesaggio
tra naturale e artificiale, che è stato trasfigurato da quando è cominciata l’era dell’industrializzazione. Questo
porta Guadagnuolo a percorrere il periodo geologico, mostrando l’articolata correlazione tra il genere umano e il
mondo naturale. Una visione transreale proiettata nel tempo, come anche una realtà umana proiettata in un
paesaggio mutato che ha influenzato il cosiddetto ‘cambiamento climatico’ a livello globale portandoci a vedere
tutte le trasformazioni che costruisce in opere pittoriche e scultoree esposte alla GENERART, come:
“Riscaldamento del Globo terrestre – Per te Grande Uomo”, “L’alluvione” “Paesaggio tra naturale e artificiale”,
“Visione transreale proiettata nel tempo”.

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