“La Venere degli Stracci” e Napoli, in tutto il fascino della sua contradditorietà.
Dal 28 giugno la Piazza Municipio di Napoli ospita la “Venere degli Stracci”, dell’artista Michelangelo Pistoletto.
L’opera, risalente alla seconda metà del ‘900, figlia di quel movimento noto come “Arte Povera”, è parte dell’esposizione “Napoli contemporanea”, iniziativa di riqualificazione urbana, voluta dal sindaco Manfredi e curata dal consigliere Vincenzo Trione, nata con l’obiettivo di rafforzare la vocazione al contemporaneo della città.
L’opera nella sua composizione semplice ed essenziale rappresenta l’imponente statua di una Venere classica rivolta verso un cumulo di panni stracci, di cappelli, sciarpe, felpe e vari indumenti di ogni colore, tessuto e dimensione.
“La Venere degli Stracci” ci parla di Napoli.
Ci parla di stracci e di bellezza.
Di macerie e di Grazia.
Nemmeno una montagna di rifiuti riesce a coprire la bellezza immortale di Venere, che si erge in tutta la sua maestosità, oltre gli stracci.
È la bellezza imperitura di una città che respira Sole in ogni suo vicolo, in ogni angolo, in ogni anfratto.
Una città che odora di vita vissuta, consumata, vera, ma anche di arte, di storia e di poesia.
Perchè non riesci a guardare Napoli e a non pensare ai suoi “mille colori”, al suo amore fedele per la tradizione, per la memoria e per il passato e, allo stesso tempo, ai suoi continui adattamenti, mutamenti, alla sua radiante capacità di vedere oltre.
Simona Costanzo




