La Radio compie 100 anni ma è il media più giovane che esista: tutti d’accordo attori ed esperti del settore intervenuti alla Federico II all’evento con Confindustria Radio Televisione. Carlo Conti agli studenti: la radio è ieri, oggi e domani
Ha dato il via ai lavori, con i saluti istituzionali, la professoressa Dora Gambardella, Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Insieme a lei hanno affrontato il tema del futuro della Radio, dopo questi “meravigliosi” primi 100 anni di vita, Rosario Alfredo Donato, direttore generale di Confindustria Radio Televisioni, Mihaela Gavrila, professoressa di Entertainment and Television Studies presso l’Università di Roma “La Sapienza”, e Savino Zaba, autore, conduttore televisivo e radiofonico RAI.“La radio è il medium più antico, ma anche il più capace di trasformarsi, in funzione dei cambiamenti sociali, culturali, tecnologici”, ha dichiarato il professore Lello Savonardo, coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. “Attraverso le web radio e le radio televisioni, la radio si è adattata allo scorrere del tempo e ha vinto tutte le sfide poste dall’evoluzione tecnologica, perché in essa l’uomo è centrale e, attraverso la voce e la sua profondità, l’uomo riesce a comunicare sé stesso agli altri utilizzando un mezzo che in qualche modo è diventato centrale in tutte le forme di comunicazione. ‘Suoni e visioni della Radio 2024: 100 anni di emozione tra passato, presente e futuro’ è un convegno di Confindustria Radio Televisione che ci permette di discutere di questi temi, dell’evoluzione della radio, ma ci consente di farlo con gli studenti e con i massimi esperti italiani, con gli editori e gli speaker, tra cui anche F2RadioLab, la radio dell’Università Federico II, dandoci la possibilità di annunciare quanto la radio possa vincere le sfide del futuro attraverso i giovani”.Gli studenti-speaker del corso di formazione sono stati i protagonisti del panel: “F2 Radio Lab. Un futuro con una lunga tradizione”. Hanno illustrato la storia del laboratorio radiofonico di Ateneo, la ‘radio degli studenti per gli studenti’, la loro attività quotidiana come speaker, autori, registi radiofonici, esposto il ricco palinsesto di programmi da loro ideati e raccontato dei tanti premi i vinti negli anni.“I dati economici del settore sono abbastanza confortanti come lo sono anche gli ascolti”, ha evidenziato Rosario Alfredo Donato, direttore generale di Confindustria Radio Televisioni. “La radio continua ad avere uno zoccolo duro di ascoltatori molto importante. I dati che andremo oggi a illustrare con gli studenti della Federico II ci dicono che il settore sta recuperando i dati ante pandemia. È un settore maturo, come quello della televisione, ma non potremo mai pensare a delle grandi fughe in avanti a livello di fatturato. Il mercato tiene, gli ascolti tengono, ma non dobbiamo abbassare la guardia. E la nostra presenza all’Università Federico II – continua Donato – ha uno scopo ben preciso. I giovani si sono un po’ allontanati dall’ascolto della radio, ma i giovani di oggi sono quelli che ascolteranno la radio tra 5-6 anni e fare un’azione di comunicazione a questo livello, anche partendo dalle scuole superiori, è un investimento che va fatto”.“Credo che la radio sia il medium più vivo di tutti”, ha dichiarato Franco Siddi, presidente Confindustria Radio Televisioni. “È l’organo informativo dell’immediatezza. Da questo punto di vista quindi la radio sembra intramontabile e in qualche modo lo è, quindi deve essere affidabile. Ha bisogno di professionisti seri, che garantiscano qualità nel campo dell’informazione, qualità e attendibilità nella programmazione di intrattenimento, di approfondimento o musicale”. Sul futuro del medium, il presidente Siddi ha usato parole speranzose. “Le radio devono continuare a fare quello che fanno ed essere capaci di adattarsi ai nuovi sistemi di tecnologia avanzata, non solo i sistemi delle macchine, che in qualche modo ti consentono di organizzare con degli automatismi la programmazione che va in onda”.“Un saluto agli studenti della Federico II, un abbraccio a tutti voi e in bocca al lupo!”, ha detto alle studentesse e agli studenti in sala attraverso un video messaggio il conduttore televisivo Carlo Conti. “Visto che voi oggi parlate di radio, la radio è il mio primo grande amore, e il primo amore non si scorda mai. Ho iniziato con la radio, con quelle private. Non c’era un regista, c’era solo un microfono, un mixerino e parlavi. Il primo amore non si dimentica mai… Tempo fa qualcuno ha cantato ‘Video Killed The Radio Star’. Nessuno ucciderà mai la stella della radio. È vero, la radio continuerà sempre. Investite sulla radio, create sulla radio, preparatevi sulla radio, studiate la radio: la radio è ieri, oggi e domani”.“Diciamo che sono ormai anni che il Centro di Produzione Rai di Napoli cerca di diversificare la propria produzione sia quella televisiva che quella radiofonica. La radio a Napoli, in Campania, per un bel po’ di tempo è stata assente, questo per scelte non dovute al centro di produzione. Già da un anno abbiamo festeggiato, insieme ai cento anni della radio, un anno di radiolive Napoli – ha ricordato il direttore Parlati -. Abbiamo avuto l’occasione con Roberto Sergio, attualmente direttore generale della Rai di poter portare a Napoli un canale radiofonico dab che guarda da una parte all’archivio storico della canzone napoletana, potendo quindi attingere a una serie di titoli e di importanti documenti, e dall’altra invece guardare alle nuove generazioni quindi alle nuove proposte musicali’.
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