Il Ricordo di Patrizia Cavalli:<<Anche quando sembra che la giornata
sia passata come un’ala di rondine…

Vita Web TV nel suo angulus di Poesia
Vita in Poesia…la Voce dell’interiorità“, per la recente dipartita, ricorda la scomparsa della poetessa Patrizia Cavalli ( 1947-2022), tra gli spiriti eccelsi della letteratura contemporanea.
Ventenne si sposta da Todi, suo luogo natale, presso la Capitale dove alimenta il suo poetare.
La Cavalli Inizia il suo “cursus poetae” con ‘Le mie poesie non cambieranno il mondo’ ( Einaudi,1947) stringendo durante i suoi studi di filosofia un sodalizio con Elsa Morante, che porta alla luce la sua vocazione poetica e che la poetessa di Todi ricambia con la dedica di alcuni versi.
Segue nel 1981 un’altra raccolta “il Cielo” ( Einaudi, 1981).
Nel 1992 la poetessa raccoglie i suoi precedenti lavori in una raccolta” Poesie (1947-1992)” cui aggiunge un terzo frammento della sua produzione poetica ‘L’io singolare proprio mio’ .

Per renderla ancora viva nella nostra memoria declamiamo a voce alta i suoi versi:

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P.Cavalli, Poesie (1974-1992), Einaudi 1992
La poetessa fondendo nella sua poetica classicità e quotidianità medita sulla “fuga temporis” e sul valore della Parola, particolarmente evocativa nei versi come nella sua vita.
In incipit la duplice similitudine del giorno che passa, con la metonimia dell’ala di rondine,che sta per il volatile e che rimanda al suo volo migratorio primaverile; e la seconda immagine della manciata di polvere che sfuma al soffio del vento.

Oltre la meditazione sulla Futilità subentra saggezza nel momento di riflessione sulla Parola e nelle forme della descrizione e del racconto in cui si manifesta.
Anche quando non sembra ci sia nulla da dire, data la volatilità del tempo, per la poetessa è importante afferrare ogni attimo tra i versi, perché anche una piccola parola ha un valore inestimabile anche per esprimere “che non c’è nulla da dire”, ossia l’inesprimibile nulla , lo stato di malinconia che abissa l’esistenza umana.
Significativa anche la forma della poesia caratterizzata da una pausa tra le due similitudini iniziali per poi assumere un ritmo incalzante che riproduce l’ansia che assale l’uomo nella sua precarietà esistenziale tra il terzo e sesto verso mediante l’uso di enjambement.Si segnala l’attenzione sulla mancanza di ascolto mediante un interpunzione lieve a metà settimo verso; per poi ripartire in modo ritmico e sostenuto negli ultimi versi nei quali si rammenta l’esistenza e l’importanza della parola, seppur per dire una piccola cosa attraverso il vezzeggiativo”paroletta”, rende anche il momento più infelice meno faticoso.
Il “dire” è in epifora negli ultimi versi e come un’altalena passa dall’affermazione alla sua negazione “il non dire” per evocare tra i versi proprio la necessità della parola per vivere ogni emozione.
Il Linguaggio essenziale caratterizza questi versi e la parola immediata esorta il fruitore della sua poesia a guardarsi nel profondo.
Attraverso la Memoria, che la poetessa reputava facoltà indispensabile per chi compone poesia, e che nel periodo ultimo della sua vita, gravata dal peso del cancro e per la somministrazione di cure che alteravano questa sua dote; Vita Web TV attraverso la Parola immortala il Ricordo di chi ha fatto della Poesia, l’angolo per catturare la fugacità della Vita.

Marianastasia Lettieri