Il ‘nuovo Posidippo’, a 20 anni dall’ editio princeps (prima edizione a stampa del 2001)

Il Papiro Milano VoglianoVIII 309.

Presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, seminario tenuto dalla Prof.ssa Valentino Garulli, Università degli Studi di Bologna.

NAPOLI- “Il P. Mil. Vogl. VIII 309, ovvero il ‘ nuovo Posidippo’ a 20 anni dall’ editio princeps” é il titolo del secondo seminario in presenza tenuto dalla professoressa Valentina Garulli, attualmente docente associata presso il dipartimento di Filologia classica e italianistica dell’ Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, invitata a prender parte al IV ciclo di seminari di letteratura greca- Il testo e la sua interpretazione- organizzati dalla professoressa Daniela Milo, docente di Letteratura greca del Dipartimento di Studi Umanistici.

Il giorno Giovedì 28 ottobre alle ore 15:30 docenti e studenti dell’Ateneo hanno preso parte all’evento in presenza nell’Aula ex-Cataloghi Lignei e in contemporanea sulla piattaforma Microsoft Teams, della cui gestione è stata curatrice la docente organizzatrice.

La relatrice, la professoressa Garulli,  ha passato in rassegna la storia editoriale degli Epigrammi di Posidippo di Pella (310 a.C-240 a.C.), iniziata con la pubblicazione dell’edizione a cura di G. Bastianini e C. Gallazzi, con la collaborazione di C. Austin, nel 2001, a Milano. Nel 1993 fu acquisito infatti da parte dell’ Università di Milano  materiale papiraceo, proveniente da un involucro di mummia in circolazione da tempo sul mercato antiquario del tempo; dalla ricomposizione dei 180 frammenti papiracei, di varie dimensioni, che avvolgevano il pettorale della mummia, hanno visto la luce uno spezzone di rotolo iscritto su entrambi i lati e 5 documenti di carattere giuridico amministrativo che hanno permesso una collocazione cronologica  dell’involucro prima della metà del II sec a.C.  e un tentativo di localizzazione tra Heracleopolites o Arsinoites sud-orientale. Il pezzo più interessante del ritrovamento è rappresentato dal rotolo papiraceo con  i  112 epigrammi, per un totale di 606 versi, raccolta dunque molto ampia. Il Papiro Mil. Vogl. VIII 309 è caratterizzato dall’ assenza di qualsivoglia indicazione iniziale relativa al contenuto del rotolo e alla paternità dei testi, così che qualche ipotesi anticiperebbe la datazione dei testi alla fine del III a. C.

Gli epigrammi della raccolta sono suddivisi in dieci sezioni, ciascuna delle quali presenta un’ intestazione, per fare degli esempi: le  sezioni  dedicate alle pietre, agli epitaffi, agli epigrammi erotici, alle corse su cavalli, ai naufragi, o addirittura per celebrare  nuovi luoghi dell’epoca come l’edificazione del  Faro di Alessandria.

Dei 112 epigrammi conservati dal papiro milanese, solo 2 erano già noti come posidippei, di cui uno inserito già nell’ Antologia Planudea con il lemma “di Posidippo” (in greco). L’editio princeps del 2001 insieme all’ editio altera o minor del 2002, che presenta una doppia traduzione inglese-italiano dal greco degli epigrammi, corredata da note esegetiche critico testuali e proposte d’ integrazione di alcune lacune nel testo, attribuisce la paternità dell’ intero corpus di epigrammi milanesi a Posidippo di Pella, accorpando così i due già noti del ‘vecchio Posidippo’ al nuovo corpus milanese. Problemi di attribuzione sono ancora in corso, tant’è che c’è chi concepirebbe il corpus come una raccolta cortigiana attribuita a una “scuola macedone” di Posidippo.

In conclusione, se ammettiamo la paternità posidippea  degli epigrammi, gli elementi di novità che apporta il nuovo papiro nel panorama nell’epigramma ellenistico non sono affatto irrilevanti, se si considera che il corpus del  ‘vecchio Posidippo’ includeva esclusivamente epigrammi erotici, anatematici e sepolcrali; il nuovo corpus invece ci presenta Posidippo come  una personalità più  intrigante capace di spaziare con i suoi versi  in vari ambiti dello scibile.

Nel campo degli studi classici questi ritrovamenti di papiri, provenienti dall’Egitto, provocano una tale sensazione e un tale entusiasmo che si potrebbero definire un “Rinascimento minore”, per usare una espressione di E. G. Turner, che già a partire dal 1968 prende atto di una rivoluzione in corso in grado di mutare il quadro canonico della letteratura antica; infatti ad ora leggiamo Posidippo attraverso le categorie del Papiro Milanese.

In conclusione, si deve rilevare la continua evoluzione degli  studi classici e della conoscenza di autori e testi antichi, quando vi sia l’apporto di nuovi ritrovamenti che inducono a rivedere e ad ampliare posizioni acquisite.

La ricerca offre un campo di risorse inesauribile e scopo di questo ciclo di seminari è:

offrire conoscenza per mettere a coltura queste distese e stimolare curiosità e interessi.

 Il prossimo appuntamento di questo IV  Ciclo di seminari di letteratura greca – il testo e la sua interpretazione- si terrà in modalità da remoto il giorno giovedì Giovedì 4 novembre alle ore 17:00 su piattaforma Teams.

-Scritto da: Marianastasia Lettieri.