Il mercoledì delle Ceneri, …. questo sconosciuto!

Archiviate le ricche tavolate di carni e le festanti atmosfere di scherzi e di bagordi del Carnevale oggi ci caliamo in contesti nettamente differenti. Con il mercoledì delle Ceneri si passa, infatti, dagli eccessi culinari e comportamentali al precetto, per i cattolici praticanti, di astenersi dal mangiare carne e all’invito ad essere più contenuti negli atteggiamenti. Questa giornata inaugura il periodo della Quaresima ovvero i quaranta giorni antecedenti la Pasqua durante i quali si è chiamati a prepararsi spiritualmente alla festa della Resurrezione con fervente preghiera e riti penitenziali. Il lungo cammino di preparazione inizia oggi con un rito molto particolare, quello dell’imposizione delle ceneri che viene officiato dal sacerdote durante la messa del mattino; in pratica l’officiante traccia un segno di croce sulla fronte dei fedeli con delle ceneri ricavate bruciando i rami di ulivo benedetti la domenica delle palme dell’anno precedente. Nel fare ciò viene pronunciata la seguente formula: “Convertiti e credi nel Vangelo” che esprime l’aspetto positivo della Quaresima quale tempo di ritorno a Dio. Prima del Concilio Vaticano II la formula era diversa e diceva “Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai” per rievocare la caducità di tutte le cose. Come succede sempre anche il modo di vivere questa giornata è andato via via cambiando, e pochi se non pochissimi fedeli si recano oggi in chiesa per ricevere le ceneri mentre per la maggioranza il giorno seguente il Carnevale è una giornata qualunque e capita anche che chi, per ataviche consuetudini familiari, si astiene dal mangiare carne si reca in pescheria e compra il pesce più prelibato contravvenendo al principale imperativo religioso di allontanarsi dal fascino delle cose materiali per volgersi alla bellezza dei valori spirituali. Il consumismo che ha invaso la nostra tradizionale civiltà può far apparire sorpassate le pie pratiche nate e diffuse nelle epoche in cui la vita era scadenzata sulle feste religiose e i precetti erano vincoli inviolabili ma, come abbiamo evidenziato in altri nostri interventi, le regole religiose rispondono spesso anche a quelle che oggi chiameremmo sane pratiche di vita. Seguendo questo filtro di analisi e senza timore di cadere in discorsi blasfemi ma rifacendoci a consigli basilari di scienza della nutrizione, potremmo dire che dopo un periodo di pasti luculliani è come se si venisse invitati a un periodo di disintossicazione che può riguardare sia il corpo che la nostra interiorità. Concludiamo col dire che ogni eccesso è, sicuramente, condannabile e che se esiste l’eccesso è bene che esista anche la moderazione. Risulta, infine, auspicabile conoscere e perpetuare le origini e le prassi di tutti giorni particolari che scandiscono il calendario salvo , poi, a condividerle col proprio sistema valoriale e praticarle nella propria vita.


Teresa Del Prete