HAMAS E ISRAELE
ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO
POPOLAZIONE FESTEGGIA

A Doha in Qatar ieri, 15 Gennaio 2025, è stato raggiunto l’accordo tra Hamas e Israele per il cessate il fuoco in terra di Palestina.
Da Tel Aviv a Gaza si festeggia per le strade dopo un anno e mezzo di bombardamenti e più di 45mila Morti.

Il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani ha riferito che Qatar, Egitto e Stati Uniti monitoreranno l’attuazione dell’accordo di tregua di Gaza. Sempre Al Thani ha annunciato che la tregua inizierà domenica.

L’accordo si basa su tre “Livelli” il primo dei quali durerà sei settimane. Nel caso in cui si raggiungesse il terzo livello il “cessate il fuoco” diventerà permanente.

La prima fase, a cui parteciperanno anche gli USA,  prevede il rilascio di 33 ostaggi, tra cui anche cittadini americani, donne, bambini e over 50, ma anche detenuti palestinesi. Il numero totale di palestinesi rilasciati dipenderà dagli ostaggi rilasciati, compresi comunque tra 990 e  1.650, e tra loro ci saranno uomini, donne e bambini. Saranno rilasciati 30 palestinesi per ogni ostaggio civile, e 50 palestinesi per ogni soldata israeliana (quelle detenute da Hamas sono 5).

È previsto anche il ritiro graduale di forze israeliane dalla parte centrale della Striscia di Gaza e il ritorno degli sfollati palestinesi nella parte settentrionale della Striscia stessa.

L’accordo prevede poi l’ingresso a Gaza di 600 camion carichi di aiuti umanitari ogni giorno della tregua, 50 dei quali trasporteranno carburante, mentre 300 camion saranno destinati alla Striscia di Gaza settentrionale.

Il sedicesimo giorno dei 42 iniziali di cessate il fuoco dovrebbe poi cominciare la discussione della seconda fase, che metterà a fuoco il futuro di Gaza. La terza e ultima fase dell’accordo per il cessate il fuoco prevede il ritorno delle salme degli ostaggi uccisi alle rispettive famiglie. Durante questa fase avrà inizio un grande piano per la ricostruzione di Gaza.

Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas, ha detto che il gruppo militante palestinese “non perdonerà” le sofferenze inflitte a Gaza da Israele durante la guerra. “A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione, diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo”, queste le sue parole.

Dalla parte israeliana invece, Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano ed esponente dell’estrema destra, ha parlato di un accordo “pericoloso” per Israele, annunciando che i ministri del suo partito voteranno contro l’accordo che dovrà essere convalidato oggi dal governo israeliano.

Il Primo Ministro Palestinese Mohammad Mustafa parlando da Oslo, ha dichiarato: “Nonostante la gravità della crisi, questo momento offre un’opportunità cruciale per agire con decisione. Con riconoscimento, responsabilità e solidarietà internazionale, possiamo trasformare la disperazione in speranza e le avversità in progresso tangibile. È arrivato il momento di adottare misure concrete per far avanzare la soluzione dei due Stati”. Ha poi aggiunto: “mentre attendiamo il cessate il fuoco, è importante sottolineare che non sarà accettabile che nessuna entità governi la Striscia di Gaza, ad eccezione dei legittimi leader palestinesi e del governo dello Stato di Palestina”.

Oggi tutti i governanti del mondo plaudono dopo l’accordo, fino ad ieri invece in tanti complici di un genocidio.

Dopo l’intensa giornata di ieri e la gioia dei Palestinesi che hanno accolto con festeggiamenti l’accordo, ci si augura finalmente che questo popolo che da anni, non dal 7 Ottobre 2023, ha resistito, resiste e resisterà, trovi la sua meritata pace e il riconoscimento di una terra che gli appartiene.

Gennaro Mallozzi

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