GLI ITALIANI E IL FASCISMO: LA LECTIO MAGISTRALIS DI ANTONIO SCURATI Il vincitore del Premio Strega 2019, ospite di un festival culturale a Gaeta, ha presentato il terzo volume dell’acclamata “tetralogia di M.”.

Il vincitore del Premio Strega 2019, ospite di un festival culturale a Gaeta, ha presentato il terzo volume dell’acclamata “tetralogia di M.”. Nella serata di martedì 29 novembre all’interno del Cinema-Teatro Ariston di Gaeta si è tenuto “Gli italiani e il fascismo”, incontro con lo scrittore Antonio Scurati, accademico ed editorialista del Corriere della Sera, autore del best seller “M. – Il figlio del secolo”, vincitore del Premio Strega 2019, primo volume di una tetralogia non ancora conclusa che narra con la forma del romanzo l’ascesa e la caduta di Benito Mussolini e che è ad oggi composta dai volumi Il Figlio del Secolo, L’uomo della Provvidenza e Gli ultimi giorni dell’Europa. L’evento è parte del Festival Nazionale della Storia, realizzato nell’ambito del progetto “Gaeta e la Marina Militare: un legame storico lungo 160 anni”, iniziativa promossa dalla Città di Gaeta, dalla Marina Militare e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La serata ha avuto inizio con la presentazione di “M. – Gli ultimi giorni dell’Europa” terzo volume della tetralogia, di cui l’autore ha letto un significativo passaggio che descrive l’arrivo a Roma, nel 1938, di Adolf Hitler, venuto in Italia a stringere l’alleanza con Mussolini, necessaria ad attuare il suo folle piano di conquista del mondo. Scurati affida la sua narrazione ai pensieri del raffinato archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, illustre accademico e poi strenuo antifascista, a cui il regime fascista impose di far da “guida turistica” al Fuhrer del Terzo Reich e alla sua coorte di 500 accoliti durante i loro viaggi lungo la penisola. Bianchi Bandinelli comprende fin dal primo momento che l’alleanza tra i due dittatori avrebbe portato il mondo a vivere la più abominevole delle guerre ed è atterrito dal senso di inadeguatezza che prova nel non poter far nulla per impedirlo. Terminata la lettura di questo breve passaggio, Antonio Scurati comincia la sua lezione sul rapporto tra gli italiani e il fascismo. “Nonostante la violenza sia insita nel fascismo fin dal primo giorno di fondazione dei Fasci da Combattimento, nel 1919, affermare che il fascismo abbia trionfato per la sola imposizione della violenza sarebbe riduttivo” – afferma l’autore, che poi citando Mussolini stesso dice che “la vittoria del fascismo seduce le masse che amano le bandiere bel tinte”. Le idee di Mussolini, la violenza del suo pensiero e del suo operato, conquistarono il proprio successo proprio attraverso la seduzione delle masse. Seduzione manipolatoria, esercitata prima diffondendo la paura tra il popolo, riducendolo a una passiva remissività, e poi trasformando quella paura in odio, soffiando sul fuoco della violenza, offrendo all’idraulico, al lattaio o all’impiegato di turno un nemico da combattere, che di volta in volta aveva le fattezze dell’invasore straniero, del diverso, dell’omosessuale, del socialista che tramava coi bolscevichi. Ma soprattutto Mussolini ha creato un frasario e un modus operandi di cui si servono ancora oggi tutti quei partiti che si definiscono “anti-sistema” e parlano di sé come “dell’anti-politica”. Secondo Scurati a differenza di Hitler, ciecamente immerso nel suo odio e nella sua follia, Mussolini non fu mai un idealista. Non fu un uomo spinto da sinceri ideali e coerenza politica. Per lui la democrazia era un concetto obsoleto, battuto dalla storia. Fu un animale informe, opportunista, calcolatore senza la minima traccia di calore umano. Le Leggi Razziali stesse furono un calcolo politico. Un calcolo che rese accettabile il sacrificare migliaia e migliaia di italiani di religione ebraica, deportati nei campi di sterminio per compiacere l’alleato tedesco. I libri di Antonio Scurati sono stati tradotti in 46 paesi del mondo, vendendo milioni di copie (il solo primo volume della tetralogia di M. ha venduto 600.000 in Italia). Nel 2019 la Rai ha mandato in onda il reading “Mussolini, il figlio del secolo”, in cui gli attori Luca Zingaretti, Valerio Mastandrea e Marco D’Amore leggevano i passaggi più significativi dell’opera di Scurati. Nel 2022 l’attore e regista Massimo Popolizio ha realizzato, al teatro Argentina di Roma, una colossale trasposizione teatrale de Il figlio del Secolo, che ha conquistato le pagine dei maggiori quotidiani nazionali. Dalla medesima opera Sky Cinema ha avviato la produzione di una serie ad alto budget in cui il ruolo di Benito Mussolini è stato affidato all’attore Luca Marinelli. La serie uscirà in Italia nel 2023. Nel 2020 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha insignito Antonio Scurati della carica di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Pochi giorni fa “M. – L’uomo della provvidenza” ha vinto il prestigioso premio European Book Prize, che Scurati ritirerà al Parlamento Europeo. Tiago Rodrigues, presidente della XVI edizione del premio, ha così motivato la scelta della commissione d’assegnazione: “L’opera contribuisce a questa Europa capace di mettersi in discussione e di non sfuggire ai problemi del presente e del futuro. Ma essa è soprattutto un’opera con una capacità d’invenzione e di innovazione che segna il nostro tempo. M., di Antonio Scurati, è una bomba artistica.” Domenico Vitale