Frattamaggiore. Incontro d’Autore con Tommaso Ariemma che presenta il suo nuovo libro “I piedi del mondo” venerdì 8 novembre presso l’oratorio San Filippo Neri
Frattamaggiore. Presso l’oratorio San Filippo Neri venerdì 8 novembre alle ore 17:30 per il ciclo di “Incontri d’Autore” il professore Tommaso Ariemma, docente di Estetica e Sociologia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, presenterà il suo nuovo libro “I piedi del mondo.Come le scarpe Nike hanno rivoluzionato l’immaginario globale”.
L’evento è organizzato dall’Associazione Ex Alunni del Liceo Classico “Durante”di concerto con il Liceo Classico e delle Scienze Umane “F.Durante” e l’Associazione Italiana di Cultura Classica, delegazione di Frattamaggiore.Introdurrà la professoressa Teresa Maiello, presidente degli Ex Alunni e dell’AICC di Frattamaggiore. A seguire i saluti istituzionali del dott. Marco Antonio del Prete, Sindaco della Città; del dott. Michele Granata, vicesindaco e assessore alla Cultura e della Dott.ssa Agnese Caserta, assessore alla Pubblica istruzione. Farà gli onori di casa Don Salvatore Capasso, parroco della parrocchia.Interverrà anche la D.S. del Liceo Durante Daniela Nappa.
Dialogherà con l’autore la professoressa Nunzia Capasso, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Miranda di Frattamaggiore. La presentazione del libro “I piedi del mondo.Come le scarpe Nike hanno rivoluzionato l’immaginario globale”. si prefigura come un’occasione per poter riflettere su come i beni di consumo quotidiano non possano prescindere dall’intramontabilitità della cultura classica.
Il marchio Nike, entrato in commercio nel 1964, richiama alla memoria la Nike di Samotracia celebre scultura del II secolo a.C., attribuita in maniera incerta a Pitocrito, oggi è possibile ammirarla presso il Museo del Louvre, ma non solo…
In effetti, l’operazione che il professore Auriemma fa nel suo libro “I piedi del mondo” è analizzare come il fenomeno Nike sia il motore di un processo non solo commerciale, ma anche culturale nel momento in cui determinati contenuti del pensiero cadono in prodotti di consumo e vengono consumati dai consumatori.
«È giusto vendere contenuti culturali come prodotti di consumo?»
Indipendentemente dai pareri contrastanti, l’operazione che ha fatto la Nike, a partire dalla scelta del nome, è stata prestare attenzione alle trasformazioni della cultura e alla sua fruizione, aggiudicandosi il podio come “Cultural brand”.
Il Pop-filosofo Ariemma, partendo da uno sguardo di scarpe, proporrà motivi di discussione, a partire dall’attualità, sulle modalità di azione del sistema capitalistico e sui legami con il mondo dei classici.
Marianastasia Lettieri
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