Frattamaggiore – Grumo Nevano – Sant’Arpino, la strada (?) della vergogna.

La strada della vergogna. L’arteria che collega Frattamaggiore – Grumo Nevano e Sant’Arpino è in condizioni pessime. Neppure le auto per il rally, ne uscirebbero indenni, dopo aver percorso tre chilometri di disagi. Come in un pantalone che si lacera, si provvede con le toppe, ma resta irrimediabilmente compromesso, così in qualche tratto si è provveduto a mettere un po’ di asfalto per coprire… la vergogna. Buche che diventano trappole quando piove. Guai a finirci dentro. Si rischiano gomme, cerchioni e sospensioni. La strada è attraversata ogni giorni da migliaia di automobilisti, ed è l’unico percorso possibile per arrivare da Sant’Antimo, Casandrino e Grumo, oltre che dai comuni casertani, all’ospedale San Giovanni Di Dio. In tanti casi si tratta di auto che procedono a velocità sostenuta, perché impegnate in pronto soccorso. “Questa mattina ho visto un sanitario del nosocomio di Frattamaggiore la cui auto ha dovuto fare i conti con la strada dissestata. Non oso immaginare se l’autorevole professionista avesse un impegno urgente in ospedale. Il paziente avrebbe potuto rischiare la vita” dice un altro automobilista, spettatore del sinistro annunciato il quale sottolinea come la Fratta-Grumo_S.Arpino non abbia alternative, se non il centro abitato, che anche se non è ora di punta, è sempre soffocato dal traffico. Quando piove la situazione peggiora, bisogna “navigare” a vista, a passo di lumaca: si rischia di finire in qualche “voragine” – trappola, celata sotto l’acqua pluviale. La strada, per un tratto afferisce alle competenze del comune di Grumo, per un altro a quello di Frattamaggiore, e solo per pochi metri a S.Arpino. Una situazione ai limiti dell’incredibile. Da “paradosso dell’asino”, per fare riferimento all’apologo attribuito al filosofo Giovanni Buridano . «Un asino affamato e assetato è accovacciato esattamente tra due mucchi di fieno con, vicino a ognuno, un secchio d’acqua, ma non c’è niente che lo determini ad andare da una parte piuttosto che dall’altra. Perciò, resta fermo e muore” lo riprendeva il filosofo Karl Popper. Ci chiediamo. Visto che le strade sono di competenza dei comuni, e visto da qualche anno, in Gazzetta Ufficiale, sono state chiarite le destinazioni dei proventi delle multe per infrazioni del Codice della Strada (tra l’altro manutenzione della segnaletica, potenziamento dell’attività di controllo e accertamento delle violazioni e soprattutto MANUTENZIONE E AMMODERNAMENTO DELLE STRADE), perché non si provvede con queste risorse a questo obiettivo? O si aspetta che accadi l’irreparabile?

-Scritto da: Rosario D’Angelo