Frattamaggiore: Ad una settimana dalla pubblicazione della notizia sulla realizzazione del primo edificio ad impatto zero, torniamo sul tema con un intervento dell’architetto Andrea Auletta che fa parte della redazione di VitaWebTV

Nell’area nord di Napoli vive anche l’eccellenza. Un edificio a impatto zero a Frattamaggiore.

Nei nostri territori, perennemente affamati di innovazione, a volte e per fortuna sempre più spesso, capita di assistere ad episodi di vera eccellenza.

Da architetto, quando cammino per le strade della provincia nord di Napoli, ho l’abitudine di osservare le case, le palazzine cadenti, le villette basse anni 70 o 80, le facciate stonacate, e anche gli spazi urbani lasciati lì, senza una destinazione. E poi, com’è facile che possa fare chi svolge il mio mestiere e unisce ad esso la passione per la scrittura, mi viene voglia di descrive, di scriverne.

Così, per pura fame, mentre passeggiavo a piedi lungo via Pezzullo, in Frattamaggiore (NA), il mio sguardo è stato attratto da un’opera unica, firmata dall’architetto Nino Serpico, che si è occupato anche della sua direzione dei lavori. Sto parlando del primo parco residenziale totalmente ecologico, a consumo zero, realizzato in questa bella cittadina dell’area Nord di Napoli.

In sostanza, il progetto dell’architetto Serpico, originario di Marigliano di Napoli, si articola intorno al sempreverde concetto di edificio a corte. Una tipologia edilizia tipica dei nostri territori, quella che mette al centro il cortile (appunto, la corte) come luogo di aggregazione. Ma i materiali e le tecniche usate hanno qualcosa in più, il rispetto per l’ambiente e per la salute. Non è quindi un caso se il progettista abbia scelto di impiegare pavimenti radianti per il riscaldamento; la ventilazione controllata; ascensori con sistema Kers; pompe di calore alimentate da impianti fotovoltaici; prevedendo anche un sistema per il recupero delle acque piovane al fine di irrigare gli spazi verdi previsti, quelli realizzati sui giardini pensili e nella corte interna.

Con la Corte poi, è stato realizzato anche un portico e dei portali – il cui scopo è quello di assicurare la privacy ai balconi, posti in arretramento rispetto al prospetto – rivestiti con il marmo travertino. Dunque, ritorna l’immagine della pietra naturale che da sempre ricorda il legame con la terra, principale fornitrice dei materiali solidi con cui, da millenni, l’uomo costruisce le proprie dimore.

L’aspetto dell’edificio, a mio parere, è sobrio e rispettoso del contesto in cui è situato. Se volessimo considerare la scena urbana come un palco, e gli edifici ubicati all’interno alla stregua di artisti dal quale si esibiscono cantando, l’opera di Serpico potrebbe essere definita come un Frank Sinatra che intona dolcemente la sua My Way, senza recare disordine e fastidio alle orecchie (alla vista), anzi, proponendosi con una musica armoniosa. Ed è così che dovrebbe sempre essere un edificio privato dalla valenza pubblica che crea, insieme agli altri edifici, la dimensione della città. Sobrietà e armonia, questi, in sintesi, i termini per definire il manufatto in questione.

Inutile sottolineare, inoltre, che la struttura del fabbricato è antisismica. Ciò che invece sorprende è che sia totalmente priva di barriere architettoniche, quindi, accessibile dai portatori di handicap. Ma c’è da sottolineare un aspetto fondamentale: assieme alla sensibilità di un bravo progettista, per la realizzazione di un’opera eccellente, deve concorrere la lungimiranza e l’intelligenza di un committente di ampie vedute. Difatti, il committente, Pasquale Giugliano, imprenditore che si occupa di strutture in acciaio, ha voluto fare di questo Parco Green il suo biglietto da visita, offrendo alla città un prodotto all’avanguardia, ecologico ed energeticamente autosufficiente. Ci vuole poco in più per costruire bene certi manufatti, rispetto al costruirli e basta, contribuendo così al benessere ambientale in un momento storico in cui farlo è diventata una vera urgenza. E dunque, l’impiego di intonaco a base di calce, la realizzazione di infissi in legno che respirano, la posa in opera di pitture naturali Sikkens, la realizzazione del tetto ventilato, sono solo alcuni degli accorgimenti che sia il progettista che il committente hanno scelto per il Parco Giugliano 17: il primo, autentico, parco a consumo quasi zero realizzato in Frattamaggiore, cittadina della sterminata periferia a Nord di Napoli, area bisognosa di tanto ma tanto buonsenso.

-Scritto da: Andrea Auletta