FOGGIA. Una città. I suoi drammi. Celebrati i funerali dei tre giovanissimi tifosi rossoneri morti domenica scorsa nel tragico incidente stradale avvenuto sulla superstrada 93 Potenza-Mefi.


di Giuseppe Zingarelli

FOGGIA. L’Arcivescovo metropolita della Diocesi Foggia-Bovino, Monsignor Giorgio Ferretti, ha concelebrato questo pomeriggio con 36 sacerdoti appartenenti alle parrocchie di Foggia i funerali di Samuele Del Grande, 13 anni, Michele Biccari, 17 anni, e Gaetano Gentile, 21 anni. I tre ragazzi, tifosi del Foggia, rimasti vittima di un terribile incidente stradale sulla superstrada 93 Potenza-Melfi al rientro della gara disputata domenica scorsa dai rossoneri in trasferta allo stadio “Alfredo Viviani” di Potenza. L’impatto del minibus a bordo del quale viaggiavano i tre tifosi con una vettura che proveniva dalla direzione opposta è stato violentissimo. Nonostante l’intervento dei sanitari del 118, giunti tempestivamente sul luogo della sciagura, per i tre giovanissimi supporters dei “satanelli” non c’ è stato nulla da fare. Il rito funebre si è tenuto allo stadio “Pino Zaccheria”, luogo in cui Samuele, Michele e Gaetano tifavano per il loro amato Foggia. Uno stadio che per loro era qualcosa in più di una casa. Un luogo di aggregazione, di passione e di amicizia. Così Monsignor Ferretti: “Siamo vicini come comunità ecclesiale alle famiglie dei giovani ragazzi foggiani tragicamente deceduti nell’incidente stradale avvenuto sulla strada statale Potenza-Melfi. Che il Signore Risorto doni la pace a questi nostri giovani, conforti e sostenga chi affronta la sofferenza, il distacco e il lutto in un momento così difficile e tragico. Invoco sull’intera comunità cittadina, sconvolta da questo drammatico evento, le benedizioni di pace, di forza e di consolazione!”. Ancora incredula, scioccata, frastornata, costernata per quanto accaduto, la città dauna si è stretta addolorata e commossa intorno alle tre vittime e ai loro familiari, tributandogli l’ultimo caloroso abbraccio, l’ultimo doloroso saluto. Presenti al sacro rito tutte le istituzioni cittadine, rappresentanti di organizzazioni politiche, produttive, commerciali, sportive, sindacali, il Foggia Calcio e numerose delegazioni di Serie A, B, C e D. Anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha voluto essere presente ai funerali, declinando ogni suo impegno. Roberto De Zerbi, ex allenatore del Foggia ed attuale “trainer” dell’Olimpique Marsiglia, confermando il suo stretto legame con la città e la tifoseria, ha inviato tre corone di fiori in ricordo di Samuel, Michele e Gaetano. A “Palazzo di Città” e nelle sedi comunali, la bandiera delle “Tre Fiammelle”, simbolo della città di Foggia, è stata esposta a mezz’asta. Le manifestazioni pubbliche sono state sospese. Sospese anche le attività delle Commissioni consiliari e di Giunta. Nei luoghi di lavoro e nelle scuole cittadine, alle ore 12, è stato osservato un minuto di raccoglimento e di preghiera. La Sindaca del capoluogo dauno, Maria Aida Episcopo, ha proclamato il lutto cittadino. Le attività commerciali della città del Tavoliere, in concomitanza con la cerimonia funebre, sono rimaste chiuse. Foggia in lutto. Una comunità ammutolita dalla sciagura di domenica sera, 13 ottobre 2024. Un “dramma” che ha coinvolto altri due giovanissimi appartenenti alla tifoseria “Ultras rossonera”. Gli altri due ragazzi di 18 e 15 anni, rimasti gravemente feriti nel tragico “impatto” stradale, sono ricoverati all’ospedale di Potenza. Le condizioni del 15enne sono gravi, quelle del 18enne sembrano far registrare un leggero miglioramento. La famiglia lucana, genitori di 49 anni e due figli di 13 e 10 anni, che viaggiava a bordo della vettura proveniente nella direzione opposta al minivan, guidato dal padre di uno dei ragazzi deceduti, è ricoverata anch’essa presso il “San Carlo”. Monsignor Ferretti aveva già organizzato martedì scorso una veglia di preghiera nella Basilica Cattedrale per ricordare i tre ragazzi. L’Italia del calcio si stringe intorno alle giovani vittime di questa ennesima tragedia della strada. Da nord a sud della penisola è un susseguirsi partecipato di messaggi di cordoglio per Samuele, Michele e Gaetano e per le loro famiglie. Potenza, Napoli, Sampdoria, Genoa, Lazio, Taranto, Livorno, Bari, Torres, Juve Stabia, Roma, Mantova, Ternana, Latina, Fiorentina, Siracusa, Palermo, Catania, Milan, Juventus, Avellino, Benevento, Ancona, Torino, Inter, Teramo, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Trapani, Catanzaro, Piacenza, Campobasso, Perugia, Monza, Nardò, Messina, Corato, Recanati, Ragusa, Manfredonia, Nola, Rieti, Barletta, Prato, Gallipoli, Giulianova, Bologna, Pescara, Varese, Crotone, Altamura, Lucchese, Termoli, Grottaglie, Licata, L’Aquila, Frosinone, Melfi, Gela, Barcellona Pozzo di Gotto, Scafatese, Somma Vesuviana, Casertana, Salernitana. Ogni campanilismo è stato superato e messo da parte. Dimostrazioni di affetto praticamente sono giunte da tutta Italia. Nel pomeriggio di ieri e nel corso della mattinata di oggi, fino alle ore 13, i feretri dei tre giovanissimi tifosi rossoneri sono stati collocati nella palestra “Preziuso”, dove era stata allestita la camera ardente per permettere alla cittadinanza di porgere loro l’ultimo saluto. La gara di domenica prossima, Foggia-Catania, valida per la decima giornata del campionato di Serie C, girone C, registra un’ulteriore iniziativa da parte delle due società. L’incasso dell’incontro sarà devoluto ai famigliari dei tre tifosi. Altre iniziative potrebbero essere adottate in seguito. Non è la prima volta che la città di Foggia viene colpita duramente da eventi drammatici. Il 20 marzo 1731 un violento terremoto distrusse quasi totalmente la città. Il tremendo sisma provocò moltissimi lutti e grande devastazione. Dalle rovine della Chiesa Madre, don Nicola Tudesco, ritrovò intatto il quadro della Madonna dei “Sette Veli” e lo trasse in salvo portandolo nella chiesa dei frati Cappuccini che all’epoca era sulla via San Lorenzo. Seguirono quattro apparizioni della Santa Vergine, il 22, il 24, il 27 marzo e il 1° aprile 1731. Dopo alcuni giorni, il quadro venne trasportato nella Chiesa di San Giovanni Battista e lì si verificarono altre apparizioni della Madre di Dio che aiutò i foggiani a superare quei momenti terribili. Foggia venne poi pian piano ricostruita e rifiorì. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la città del Tavoliere venne bombardata tra la fine di maggio e la metà del settembre 1943 dalle forze alleate angloamericane, la “United States Army Air Force” e la “Royal Air Force”. Si contarono circa duemila morti. Ingenti i danni. Il 30 maggio 1948, altro evento infausto. Campionato di Serie C, girone S. Allo stadio “Pino Zaccheria” si gioca la gara Foggia-Crotone. I padroni di casa battono i calabresi con un secco 3 a 0. È una giornata serena, ma spira un forte vento. Alcuni spettatori stanno defluendo in anticipo verso il cancello di uscita che all’epoca era situato su Viale Mazzini. Un autocarro dei Carabinieri, involontariamente, urtò contro il pesante cancello, il quale, sospinto da una fortissima raffica di vento, si richiuse con violenza e scardinò i pilastri di pietra che lo reggevano. Quattro tifosi “rossoneri” rimasero sepolti dai grossi blocchi. Due morirono sul colpo: Torquato Lo Mele e Mario Giardina. Il terzo, trasportato agli Ospedali Riuniti, spirò poco dopo: il dottor Carmine Giardina. Fratello di Mario. L’allora Sindaco, il dottor Paolo Telesforo, proclamò il lutto cittadino. Una paradossale coincidenza. La comunità foggiana, come oggi per Samuele, Michele e Gaetano, si strinse commossa e scioccata intorno ai tre tifosi rossoneri deceduti. Ancora una data funesta per il capoluogo dauno. È il 28 maggio 1974. Brescia. Piazza della Loggia. Nel corso di una manifestazione contro il terrorismo, al passaggio del corteo di manifestanti, una bomba esplose improvvisamente provocando la morte di otto persone e il ferimento di oltre cento. Una strage. Il professor Luigi Pinto, di Foggia, è tra le vittime. Il Sindaco dell’epoca, Pellegrino Graziani, proclama il lutto cittadino. La città si stringe numerosa e commossa intorno al feretro del professor Pinto. Un’altra data drammatica è scritta a caratteri cubitali nella storia del capoluogo della “Capitanata”. Nella notte dell’11 novembre 1999 un intero stabile di otto piani sito in Viale Giotto al civico 120, crolla improvvisamente. Le vittime di quel tragico “cedimento strutturale” furono 67. Dalle macerie vennero estratti soltanto 9 superstiti. Fu la più grave tragedia edilizia della storia italiana e della storia europea. Le bare delle vittime sfilarono nelle strade principali della città per l’ultimo saluto, tra le lacrime e gli applausi scroscianti dei foggiani. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e la moglie, Franca Pilla, parteciparono ai funerali delle vittime, celebrati da Monsignor Domenico D’Ambrosio, all’epoca Arcivescovo Metropolita di Foggia. L’allora Sindaco Paolo Agostinacchio dichiarò: “Impossibile dimenticare i corpi straziati delle vittime!”. Seguirono tre giorni di lutto cittadino. È il 20 novembre 2004. Si conta un’altra tragedia. Un’improvvisa fuga di gas verificatasi in piena notte causa una terribile esplosione, cui fece seguito il crollo di una palazzina ubicata nel centro storico della città. In Via delle Frasche si registrarono otto morti. L’allora Sindaco Orazio Ciliberti proclamò il lutto cittadino in una città nuovamente sotto shock. Il 28 agosto 2023, la titolare di una tabaccheria sita in Via Marchese De Rosa, Francesca Marasco, una via centrale di Foggia, viene accoltellata a morte in pieno giorno durante una rapina. La comunità piomba nell’angoscia. Ad un mese esatto dal delitto, si celebrano i funerali. Lutto cittadino. Monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo di Foggia, celebra i funerali. La Basilica Cattedrale è gremita all’inverosimile. Oggi, 17 ottobre 2024, Foggia è di nuovo in lutto. Una comunità commossa piange tre suoi giovanissimi figli. Samuel, Michele e Gaetano.

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