FOGGIA. Un ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale è stato ritrovato in un cantiere sito nelle vicinanze della stazione ferroviaria. La bomba è stata rimossa dai militari del genio guastatori. La testimonianza di Pietro D’Alfonso.
“A San Giovanni Rotondo, nel luglio 1943, seduto accanto a Padre Pio che pregava con il rosario in mano, dall’orto del convento fui testimone dei drammatici bombardamenti angloamericani su foggia.”.
di Giuseppe Zingarelli
FOGGIA. Una bomba di fabbricazione americana risalente alla Seconda guerra mondiale è stata casualmente ritrovata tre settimane fa, a Foggia, nella mattinata del 9 maggio scorso, in seguito agli scavi di fondazione eseguiti per la costruzione di un edificio all’interno di un cantiere di Via Spalato, a ridosso tra il quartiere Ferrovia e il Palazzo dell’Amgas. Una zona semicentrale del capoluogo dauno posta nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria. L’area, subito posta in sicurezza dalle Autorità civili preposte con l’ausilio dei militari della unità specialistica della Brigata Pinerolo dell’11esimo Reggimento Genio Guastatori, è stata recintata e posta in sicurezza. Preparata per consentire i lavori di definitiva bonifica della zona. I militari del Genio Guastatori hanno operato all’interno del cantiere gli scavi necessari a circoscrivere l’esatta area di intervento. Ritrovato in posizione orizzontale, l’ordigno ha una lunghezza di circa 1,10 cm e con i suoi 225 Kg di tritolo era tra le bombe maggiormente utilizzate dall’aviazione americana, la “United States Army Air Forces”, che, insieme all’aviazione alleata, la “Royal Air Force” britannica, dal 15 maggio al 18 settembre 1943 bombardarono più volte non solo la città di Foggia ma anche molte aree adiacenti il centro dauno. Molte di queste bombe, in realtà, vengono ritrovate con frequenza quasi quotidiana in tutta Italia. L’estensione della zona rossa si è resa necessaria perché nell’area di ritrovamento dell’ordigno insistono edifici vetusti. Questo fa presupporre che si è giunti a considerare il rischio di crollo di qualche struttura. In queste complesse operazioni il rischio di esplosione, seppur minimo, esiste sempre. L’ordigno giace nel terreno da 81 anni. La composizione del terreno ha prodotto acidità. Gli artificieri sanno che, quando una bomba reca i segni del tempo, molte saranno le varianti in gioco che dovranno essere opportunamente valutate. Nel 1943 l’aviazione angloamericana utilizzava principalmente ordigni da 225 e 454 kg. Negli anni successivi il peso delle bombe utilizzate fu maggiore. Le complesse operazioni di disinnesco e brillamento dell’ordigno bellico si sono svolte ieri, con il coordinamento della Prefettura. Allo scopo di definire gli ultimi dettagli delle operazioni di bonifica, il Prefetto di Foggia, dottor Maurizio Valiante, in una riunione tenutasi nei giorni scorsi presso gli Uffici della Prefettura, aveva convocato il Questore di Foggia, Ferdinando Rossi, l’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Foggia, Daniela Patano, il Comandante della Polizia Locale, Romeo Delle Noci, il Comandante del Genio Guastatori, i vertici provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Direttore Generale della ASL di Foggia, il Direttore del Servizio 118, i tecnici degli Enti gestori delle utenze pubbliche e della Rete Ferroviaria Italiana. In mattinata sono state staccate le utenze acqua-luce-gas dalle abitazioni oggetto del piano di evacuazione. Anche Trenitalia aveva comunicato agli utenti che la circolazione dei treni tra Foggia e San Severo sarebbe stata interrotta per consentire le operazioni di rimozione dell’ordigno. Le operazioni di bonifica del cantiere di Via Spalato si sono svolte sotto la vigilanza degli operatori di Pubblica Sicurezza sulla base delle direttive dei militari dell’11esimo Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito, per quanto attiene la chiusura dei varchi e la verifica dell’effettivo sgombro. 8.000 residenti costretti a lasciare temporaneamente la propria abitazione. È la prima volta nella storia della città che si verifica una evacuazione di questa portata. Il ritrovamento della bomba nel cantiere di Via Spalato, riporta alla mente i tragici e dolorosi eventi del 1943. Foggia subì più volte i massicci bombardamenti dell’aviazione angloamericana per liberare l’Italia dalla occupazione tedesca. Pietro D’Alfonso, abruzzese, 87enne, chimico farmaceutico oggi in pensione, nel luglio 1943 aveva solo 7 anni. Figlio di Federico D’Alfonso, medico chirurgo, figlio spirituale e grande amico del Santo del Gargano, Pietro oggi vive a Roma e ricorda con grande lucidità i bagliori delle bombe che, in quantità impressionante, vennero sganciate sulla città di Foggia. Questa la sua testimonianza: “Fu Padre Pio a farmi fare la ‘Prima Comunione’ a San Giovanni Rotondo nel luglio del 1943. Quel giorno ero vestito da marinaretto. Ho frequentato Padre Pio fin da quando ero bambino ed ho dormito molte volte in una celletta di clausura accanto alla sua. Spesso ho anche mangiato al suo tavolo nel refettorio del convento. Ricordo quando gli tenevo i guanti che gli coprivano le stimmate. Vidi cadere le bombe su Foggia. Era sera. Ero seduto in compagnia di Padre Pio da Pietrelcina. La mattina, a Messa, avevo fatto la Prima Comunione. Un momento che non scorderò mai. Padre Pio, con la sua mano, mi diede la Santa Ostia. Eravamo seduti nell’orto del convento insieme ad alcuni presenti. C’erano alcuni confratelli del Santo e un signore di Foggia. All’improvviso arrivarono gli aerei americani. Padre Pio stringeva nella mano la coroncina del Rosario. Gli aerei iniziarono a bombardare Foggia che, dall’orto del convento, sia pur in lontananza, era visibile nitidamente. Il signore di Foggia iniziò a commentare il triste evento che, improvvisamente, purtroppo, divenne il tema della serata. Gli aerei americani sorvolarono Foggia. Le bombe cadevano a grappoli sul capoluogo e, nonostante fossimo lontani, vedevamo i lampi degli ordigni che scoppiavano a terra. Eravamo tutti in silenzio, pensando alla tragedia che si viveva in quella città. Centinaia di bombe, alzando un enorme polverone, seminavano morte e distruzione. Poiché dall’orto del convento si vedeva benissimo il Tavoliere, il signore originario di Foggia ci commentava con voce commossa i bersagli centrati dalle bombe, riferendoci ora il nome di un quartiere ora il nome di un monumento, facendoci capire approssimativamente quale macello, quali ingenti danni e quante persone stavano morendo a Foggia in quel momento. Su San Giovanni Rotondo, quella sera, non cadde nessuna bomba. Padre Pio era con noi e guardava in silenzio quello che accadeva. Il suo sguardo era come pietrificato. Non so di preciso cosa stesse pensando, dove il suo pensiero correva in quegli istanti drammatici. Foggia stava vivendo una tragedia gravissima. Padre Pio forse già aveva visto tutto. Era diventato pallido in viso, si era come sbiancato in volto. Poi si alzò, si inginocchiò e iniziò a pregare. Anche noi ci alzammo, ci inginocchiammo ed iniziammo a pregare insieme a lui”.
Alleanza Verdi-Sinistra (32) ANAS (179) Anas Campania (40) Angelo Vassallo (34) Arresti (42) Arresto (496) Avellino (46) Aversa (60) Benevento (32) Caivano (41) CAMPANIA (98) Carabinieri (805) Casandrino (34) Caserta (1834) Casoria (32) Castel Volturno (29) Consigliera Muscara' (36) Covid-19 (27) Dario Vassallo (34) Denunce (25) droga (37) Eventi e Cultura (168) Evento (33) Fondazione Vassallo (33) Francesco Emilio Borrelli (67) Frattamaggiore (81) gdf (116) Gennaro Saiello (39) Grumo Nevano (54) Guardia di Finanza (201) Ischia (41) Italia (1152) M5S (78) Maria Muscarà (47) Michele Cammarano (37) musica (45) Napoli (2589) Ospedale Cardarelli (34) Polizia Locale (38) Pozzuoli (29) Presentazione libro (42) Regione Campani (1542) Regione Campania (674) Roma (60) Salerno (1768) Sanità (48) sequestro (52) Università Federico II (25) Vincenzo Ciampi (27) Vincenzo De Luca (50)
- ECCO ALCUNI OSPITI DEL PREMIO ANDREA PARODI 2024: ANTONELLO SALIS, PATRIZIA LAQUIDARA, FLO E OSSO SACRODAL 10 AL 12 OTTOBRE A CAGLIARI CON ANTEPRIMA IL 21 SETTEMBRE A QUARTU SANT’ELENA CON CON FLO, MATTEO LEONE E ANDREA ANDRILLO RAI RADIO 1 MEDIA PARTNER
- “Ponzano Romano mafioso”: il Sindaco non prende le distanze da chi lo attacca pubblicamente – REA
- La cultura in Italia è viva.Pescara si veste di viola con Eleonora Duse e il progetto UndulnaLo sottolinea PIERFRANCO BRUNI Presidente Commissione Capitale del Libro Mic
- PESCARA. LA DUE GIORNI PER ELEONORA DUSE E GABRIELE D’ANNUNZIO. 21 22 SETTEMBRE
- Approvato alla Camera DDL 1660
Decreto Sicurezza o si va verso uno Stato di Polizia