COMUNICATO STAMPA 19/04/2022 DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

Morte di Cristian Fiorucci, Alberto Pallotti: «La famiglia potrà avere giustizia. Noi proseguiamo la battaglia per condanne adeguate all’ergastolo che scontano i familiari»

«Siamo soddisfatti per la sentenza del giudice di Ancona che ha condannato l’assassino di Cristian Fiorucci». A parlare è Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, che aggiunge: «Ora abbiamo una conferma dell’impianto accusatorio e del quadro di colpevolezza e la famiglia della vittima potrà finalmente avere giustizia».
Cristian Fiorucci è morto il 15 novembre del 2017 a causa di un incidente stradale provocato da Hoxha Mariglen, di nazionalità albanese, mentre era alla guida di un autocarro. Hoxha ha cagionato il ribaltamento del veicolo su cui viaggiava Cristian per aver affrontato una curva a velocità eccessiva. Due anni dopo, Hoxha è stato condannato per omicidio stradale dal Gup di Urbino a un anno e quattro mesi di reclusione, al risarcimento civile, al pagamento delle spese processuali e alla sospensione della patente per quattro anni.
L’uomo ha presentato ricorso contro la sentenza e il 12 aprile scorso la Corte d’appello di Ancona si è finalmente pronunziata sul caso. «La sentenza della Corte di appello di Ancona ha confermato la condanna di primo grado nei confronti di Hoxha Mariglen», ha dichiarato Emilio Perfetti, avvocato convenzionato dell’Associazione, «ha condannato l’imputato anche a rifondere le spese per la costituzione nel grado di appello. In primo grado il gup del Tribunale di Urbino aveva anche applicato la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per quattro anni. Ora l’imputato potrà ricorrere in Cassazione».
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada esprime soddisfazione per la conferma della condanna, soprattutto perché troppe volte in appello le pene vengono dimezzate. «Ciò svilisce la giustizia» ha detto Pallotti «ecco perché stiamo cercando di far cambiare qualcosa nei processi. Dal 2016, da quando cioè dall’omicidio colposo si è passati all’omicidio stradale, abbiamo ottenuto dei risultati positivi. Allora le condanne erano più leggere, noi abbiamo fatto una battaglia non solo per far aumentare le pene, ma anche per farle applicare».
«Forse anche in questo caso il responsabile dell’incidente non sconterà la sua pena, come spesso accade, ma il nostro impegno continuerà fin quando non sarà perfezionata la legge sull’omicidio stradale» ha concluso Pallotti «infatti, i patteggiamenti e il rito abbreviato consentono spesso a chi commette un omicidio stradale di non scontare alcuna pena. Questi omicidi vengono trattati diversamente dagli altri, sebbene in Italia si verifichino in media 12 morti al giorno sulle strade. C’è sempre una persona che perde la vita, la famiglia resterà nell’ergastolo del dolore e le pene minime fanno capire che qualcosa nella giustizia italiana non va».

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