CASTEL VOLTURNO – CAIVANO: “Come mi avete trovato?” Ricercato 66enne non si spiega come i Carabinieri lo abbiano individuato. Arrestato dopo essere sfuggito al blitz del giugno scorso
I carabinieri nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato Antonio Angelino, 66enne ritenuto elemento di spicco del clan Sautto-Ciccarelli di Caivano e vertice del gruppo Gallo-Angelino. L’uomo, l’8 giugno scorso, si era sottratto ad un provvedimento emesso dal Gip di Napoli su richiesta della locale DDA, che ha inferto un duro colpo al clan Gallo-Angelino.
I militari, dopo un’incessante attività investigativa che non ha trascurato il monitoraggio del web e della sua rete relazionale, hanno rintracciato il 66enne in una villetta a pochi passi dal mare nel comune di Castel Volturno. Sapevano che quello poteva essere un possibile rifugiato e hanno presidiato l’area per ore fino al momento in cui Angelino si è affacciato ad una finestra. Riconosciuto, è scattato il blitz.
Quando i carabinieri l’hanno catturato ha confessato loro di non avere idea di come l’avessero rintracciato perché era stato molto cauto
È ora in carcere.
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comunicato di riferimento dell’operazione dello scorso giugno:
Per delega del Procuratore Distrettuale f.f. si comunica che i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia a carico di 20 persone, in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, denominata clan Gallo-Angelino, nonché di estorsioni consumate e tentate, di detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, delitti aggravati dal cd. metodo mafioso.
Il sodalizio criminoso, attivo in Caivano e territori limitrofi dal novembre 2019 al maggio 2020, avrebbe operato mediante sistematiche richieste estorsive ai danni di imprenditori edili e commercianti della zona e si sarebbe avvalso anche di una grande disponibilità di armi, molte delle quali abilmente occultate sottoterra o in intercapedini di edifici.
Tanto avrebbe assicurato al gruppo criminale la supremazia rispetto ad altre organizzazioni camorristiche presenti nell’area.
Il controllo del territorio, inoltre, sarebbe stato realizzato anche attraverso attività apparentemente lecite, volte al soccorso di soggetti economicamente già fragili e maggiormente indeboliti dal periodo di pandemia da emergenza “coronavirus – Covid 19”, ponendo in essere una forma di “sostegno interessato” verso i giovani bisognosi che avevano perso il lavoro in realtà già depresse; in particolare, in tale periodo di assoluto blocco delle attività, sarebbe stato organizzato un vero e proprio “banco di distribuzione di alimenti” alle famiglie bisognose di Caivano.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione.
I destinatari della misura sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.