ARGENTINA
“MILEI, SPAZZATURA SEI TU LA DITTATURA”
Questo il grido di migliaia di persone scese in piazza a Buenos Aires, sabato scorso 1 Febbraio, contro il Presidente dell’ Argentina Javier Milei.
Le parole pronunciate dal Capo dello Stato nel suo discorso al Forum di Davos, in cui ha paragonato “l’omosessualità alla pedofilia e ha annunciato che il suo governo eliminerà il concetto di femminicidio dal codice penale”, hanno innescato l’imponente manifestazione del Gay Pride, “antifascista e antirazzista”, a cui hanno aderito anche esponenti politici dell’opposizione, sindacalisti e personalità del mondo dello spettacolo.
“Milei, spazzatura, sei tu la dittatura”, lo slogan scandito dai manifestanti che hanno marciato pacificamente dal Congresso a Plaza de Moyo, fuori ai cancelli della Casa Rosada.
Proteste che si sono accese anche in altre città argentine e in vari paesi del mondo.
Da parte sua, Milei ha risposto sui social dicendosi dispiaciuto per il fatto che la comunità Lgbt sia stata “usata” dai partiti di opposizione e strumentalizzato il suo discorso.
Miley non è nuovo a dichiarazioni scioccanti, nel discorso finale della sua campagna elettorale aveva ripetuto parola per parola la difesa del generale Massera durante il processo alla giunta militare del 1985: i desaparecidos? Un effetto collaterale di una guerra voluta dai “terroristi sovversivi”.
Discorso in sfregio alle Madri di Plaza de Mayo, le madri dei dissidenti scomparsi durante la dittatura Argentina, tra il 1976 e il 1983.
Subito dopo la sua elezione, Milei ha smantellato il Ministero degli Affari Femminili. Poi con il mega decreto ha limitato il diritto allo sciopero e privatizzato Energia, Agricoltura e Trasporti.
Il Presidente ha anche tagliato i fondi per le iniziative di memoria storica, cosa che potrebbe ritardare i processi per crimini contro l’umanità commessi dalla dittatura Argentina.
Il tasso di povertà in Argentina è al 56%.
Insomma un Presidente che va all’attacco dello Stato Sociale, obbiettivo che inevitabilmente implica anche la restrizione, quando non esplicitamente la negazione di diritti civili.
Gennaro Mallozzi


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