Approvata la richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia differenziata. La consigliera Muscarà: “Con il 50% di astensionismo in Italia dove vogliamo andare? Intanto De Luca chiede più poteri e nessuno se n’è accorto

La consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, ha espresso una forte accusa contro numerosi membri del Consiglio Regionale (svoltosi l’8 luglio 2024) riguardo il processo di autonomia differenziata in Italia. Nonostante il primo quesito referendario sull’abrogazione completa della legge abbia ottenuto 36 voti favorevoli, nove contrari e un astenuto, rendendo la Campania la prima regione a chiedere il referendum abrogativo, Muscarà ha definito il referendum una mera propaganda elettorale: “Con il 50% degli italiani che già non va a votare, è improbabile che venga raggiunto il quorum, il che rappresenterebbe una sconfitta ufficiale” – ha dichiarato la consigliera Muscarà, la quale ha inoltre evidenziato le contraddizioni del Presidente De Luca, il quale, nonostante parli di ‘burocrazia zero’, mira a ottenere maggiori poteri senza problemi. “Fino a pochi mesi fa De Luca era a favore dell’Autonomia, ora utilizza il referendum come minaccia per ottenere ciò che vuole: mani libere sul territorio, votato e sostenuto anche dai sinistri” – ha aggiunto.De Luca nel Consiglio del settembre del 2022 (monotematico sull’autonomia differenziata) ha proposto 7 punti di sburocratizzazione che possono essere realizzati senza modifiche costituzionali, ma Muscarà sottolinea che queste proposte dimostrano la vera agenda politica dietro la facciata del referendum.”Il governatore della Campania parte con la ‘minaccia’ del referendum, e tenta di portare a casa quello che dichiarò, mani libere sul territorio, la risoluzione fu poi votata anche dai sinistri, Ciarambino e più Europa. Questo chiede De Luca, altro che referendum” – ha concluso Muscarà.Proposte nel consiglio del settembre 2022 sulla Sburocratizzazione e quindi più poteri, da parte di De Luca:- Pareri Ambientali: Attribuire alla Regione la competenza per la verifica di assoggettabilità a VIA e per la VIA stessa per opere sul territorio regionale.- Impianti Energetici: Ricondurre alla Regione la competenza per la VIA di progetti eolici con capacità superiore a 30 MW e di impianti fotovoltaici superiori a 10 MW.- Piani Paesaggistici: Redazione e approvazione regionale dei piani, con parere del Ministero solo su beni paesaggistici, espresso entro 60 giorni (silenzio assenso oltre questo termine).- Trasformazione Urbanistica ed Edilizia: Legiferare a livello regionale e pianificare interventi urbanistici ed edilizi nelle aree non vincolate.- Portualità: Assegnare alle Regioni la competenza per dragaggi e opere infrastrutturali nei porti, riducendo i tempi autorizzativi attualmente fino a 7 anni.- Insediamenti Produttivi e ZES: Attribuire alla Regione la competenza per la perimetrazione delle ZES e per le decisioni riguardanti le attività produttive.- Silenzio-assenso e Silenzio Devolutivo: Introdurre nei procedimenti statali relativi a beni tutelati meccanismi di silenzio-assenso e silenzio devolutivo per accelerare e migliorare l’efficienza.De Luca ha sottolineato che queste proposte mirano alla concretezza, superando anni di discussioni inconcludenti sull’autonomia e il decentramento.

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