APPELLO DI GIURISTI SI CHIEDE L’ ESPULSIONE DI ISRAELE DALLE NAZIONI UNITE MENTRE A GAZA SI CONTINUA A MORIRE

Da decenni Israele si fa beffa e viola le risoluzioni delle Nazioni Unite, sia quelle adottate dall’ Assemblea Generale o dal Consiglio di Sicurezza e sia le varie pronunce della Corte Internazionale di Giustizia. Nell’ultimo anno col genocidio in corso che ha già causato la morte di oltre quarantamila Palestinesi, in gran parte bambini, e determina ogni giorno nuove vittime a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria, si sono superati i limiti.Questi crimini sono la diretta conseguenze della politica aggressiva, suprematista e colonialista portata avanti da Israele da anni e anni. Il governo di Netanyahu si è spinto fino ad Insultare l’ONU, definendolo “una palude di antisemitismo “, a dichiararne persona non grata il Segretario generale e a cannoneggiare deliberatamente i caschi blu dell’UNIFIL, forza di interposizione pacifica dispiegata dalle Nazioni Unite in Libano. I Giuristi promotori dell’appello ritengono che i tempi siano più che maturi per l’applicazione nei confronti di Israele dell’art. 6 della Carta delle Nazioni Unite, il quale prevede che “un Membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi enunciati nel presente Statuto può essere espulso dall’Organizzazione da parte dell’Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza”. Un tale provvedimento andrebbe accompagnato dall’adozione di sanzioni, a partire da un embargo totale immediato sugli armamenti, coi quali ogni giorno Israele porta avanti la sua politica di sterminio. In questo senso l’appello rivolto all’opinione pubblica mondiale e a tutti i governi, pur nella consapevolezza del possibile veto che membri permanenti delle Nazioni Unite, fra i quali soprattutto gli Stati Uniti, da sempre protettori e complici di Israele, potrebbero interporre, ma si ritiene che tale veto possa essere aggirato da una votazione a maggioranza dell’Assemblea generale, come già avvenuto in altre occasioni.

Per adesioni all’appello scrivere a: [email protected]

Infine Israele dopo aver sparato ai caschi blu in Libano e aver bombardato e raso al suolo le strutture UNRWA in tutta Gaza, arriva proprio in queste ore la notizia che il Parlamento Israeliano ha messo al bando l’ UNRWA e le sue attività. L’ UNRWA è l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, dedita a soccorso, sviluppo, istruzione, assistenza sanitaria, servizi sociali e aiuti di emergenza per gli oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi che vivono in Giordania, Libano, Siria e nello Stato di Palestina.

Arrivate già le prime condanne internazionali per quest’atto, Irlanda, Spagna, Norvegia e Slovenia hanno condannato in un comunicato congiunto il voto del Parlamento israeliano sulla legge che vieta le attività dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA.
“Il lavoro dell’agenzia è essenziale e insostituibile per milioni di rifugiati palestinesi nella regione e in particolare nell’attuale contesto di Gaza”, scrivono i governi di questi Paesi. La legge votata dal parlamento israeliano “crea un precedente molto grave per il lavoro delle Nazioni Unite”, hanno denunciato. Spagna, Slovenia, Irlanda e Norvegia “continueranno a lavorare con i paesi donatori per garantire la sostenibilità del lavoro dell’UNRWA e il suo ruolo umanitario”, aggiunge il comunicato. 
Condanne sono già arrivate anche da Francia, Germania e altri Paesi, oltre che dalle stesse Nazioni Unite. Gli Stati Uniti avevano fatto inutilmente pressioni su Tel Aviv perché non approvasse la legge. 

Sul campo invece sale il bilancio delle vittime nel raid di Israele nel Nord di Gaza, sono 77 le persone morte accertate nell’attacco a un edificio residenziale a Beit Lahiya, nel nord della Striscia.

Gennaro Mallozzi

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