Annie Ernaux: Nobel per la letteratura 2022-Da una famiglia “semplice” approda a una scrittura “esatta”. Attraverso l’autobiografia ricorda il modello universale.
Annie Ernaux nasce in Francia nel 1940 e cresce in Normandia presso una “semplice” famiglia, insomma non è scritto nel suo destino sociale essere riconosciuta come autrice ed addirittura Premio Nobel per la letteratura 2022,come ha annunciato a livello mondiale il segretario generale Mats Malm dalla sede dell’Accademia svedese.
Le motivazioni per cui le è stato assegnato l’ambito premio :“for the courage and clinical acuity with which she uncovers the roots, estrangements and collective restraints of personal memory.”
Annie Ernaux è un classico contemporaneo, scrive per emanciparsi dallo stato sociale umile in cui grava la famiglia,si dedica all’opera autobiografica in cui scrive in prima persona, definendosi anche antropologa di se stessa, dimostra che la ragione non sia solo individuale, ma anche universale .
Un momento decisivo nella vita della scrittrice è stato segnato dalla pubblicazione del libro su suo padre “Il Posto”, scritto in francese e poi tradotto in italiano, in cui lei prende consapevolezza di non essere unica, ma un campione di umanità : ciò che ha vissuto, altri possono già averlo vissuto e non è solo un qualcosa di personale.
La produzione letteraria dell’autrice si spalma per quasi una cinquantina di anni: da ” la Place”( il posto) pubblicato in lingua originale nel 1943 e comparso in traduzione italiana nel 2014 fino a “Les Anées”( gli anni), libro che nel 2008 è stato riconosciuto come una grande summa del panorama letterario novecentesco con un rinnovamento del paradigma dell’ autobiografia, dove non compare più l'”Io individuale”, ma la forma impersonale, usata dall’autrice per rendere più universale la sua letteratura.
Tutti gli scritti sono frammenti di una “Donna”, ” donna gelata”, “memoria di ragazza”; insomma titoli che fanno da costellazione, presa a modello da femministe degli ultimi decenni. Annie non è stata educata in una famiglia patriarcale, cosicché a fare di conto era la madre, considerata anche legge crudele e violenta che ha contribuito a forgiare l’identità sociale della scrittrice mentre il padre, figura premurosa si dedicava alle faccende domestiche.
L”Evento”altro titolo che segna la carriera della scrittrice incentrato sul tema dell’aborto clandestino tra il 1963 e 1964 quando è considerata illegale in Francia l’interruzione di gravidanza , nel 2021 è stato tratto il film “L’Événement”di Audrey Diwan,vincitore del Leone D’Oro alla 78esima edizione mostra internazionale del cinema di Venezia
Al Salone del Libro di Torino 2017 la scrittrice in un’intervista ha sostenuto: “ciò che segna l’identità di una persona è la memoria ,che dà la profondità di una vita per ripercorrere i momenti non solo della propria esistenza, ma anche della storia che abbiamo attraversato. La memoria ci dà un’apertura sul passato, ma se non si ha memoria, non si ha neppure futuro.”
La scrittura del Nobel è esatta e piatta che richiede una chirurgica operazione di traduzione per cercare di rendere la profondità e lo spessore dei contenuti che veicola.
Marianastasia Lettieri